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Il terremoto che ha lasciato traccia più profonda è quello del 1703. Racconta il Palma (vol. 3 pag. 279). «Cominciò questo a farsi sentire in Dicembre 1702, e ad ingerire apprensione pe' disastri già cagionati nel Principato Ultra e nella Contea del Molise. Ma dalle due ore della notte precedente ai 14 gennaio sino ai 2 febbraio 1703 alle ore 18 gli scotimenti furono così violenti che alcuni edifici caddero, ed altri molti rimasero maltrattati. Abbandonate le case, si ridusse ognuno a passare le fredde notti di quella stagione sotto le tende. Ecco perché dai 14 gennaio ai 2 febbraio, ad ore 2 della notte, si suonano in Campli le campane, e ciascuna famiglia sì gitta in ginocchio a pregare il Signore, onde tenga lontano somigliante flagello: ed in Teramo nel giorno 2 febbraio si sospendono maschere, festini e teatro». Fu però tale e tanta la paura che fino al 31 marzo non si radunò più alcun Consiglio pubblico e la prima volta fu tenuto in piazza. |