[Elenco dei Nomi]

(...segue) D'Alfonso Vincenzo
vescovo, Atri (5-1-1881).

[Inizio Voce]


tanto severa in altri tempi. E qui finiamo questo cenno con un aneddoto. Ho detto che il d'Alfonso inaugurņ la ferrovia adriatica. Monsignore avea preparato o fatto preparare un bel discorsetto - poche ma patriotiche parole, come direbbe un mio amico - e l'avea mandato a memoria, per recitarlo a Vittorio Emanuele. Forse in cuor suo credeva di produrre lo stesso effetto di quelle memorande parole che Pietro Giordani mise in bocca a Pio VII nel Congresso di Vienna. All'ora designata, gli si presenta il Re circondato dalla sua Corte. Alla vista di Vittorio con que' suoi occhioni che ti saettavano, con quei baffi che facevano paura, col seguito dei generali e dei ministri, monsignore perde la tramontana, ed alle prime parole resta... come Agamennone nella Bella Elena. Il suo segretario e vicario generale, canonico Dionisi, prese la parola per lui e disse ciņ che doveva dire monsignore. Vittorio Emanuele, da uomo di spirito, lo ringraziņ lo stesso della buona intenzione, encomiando perņ il segretario; ma a monsignore non capģ mai in testa come avesse disimparato in un momento quello che avea fatto un bel po' per imparare.