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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, patriota, Teramo (3-9-1881). [Inizio Voce]tratto di grata lode alla intera nostra cittadinanza se non rammentassi che l'estinto amico, diuinito a noi, suoi coaccusati, fu fatto sempre, durante i lunghi procedimenti processuali, segno a pubblica stima. Botteghe chiuse in quelle strade le quali dovevano percorrere per essere tradotti innanzi la Corte criminale: folla di cittadini a capo scoverto ci seguivano protestando contro l'efferatezza di quei governanti. Restituito nel seno di tua famiglia volesti perpetuarla col bene augurato matrimonio della nobile giovinetta Cecilia Cichetti, che ti die' tre figlie. Ma la divina provvidenza volle colmarti di dolore con la prematura perdita che facesti di essa appena ti dava alla luce la terza tua figlia. Accorata da tante sciagure familiari, anche la tua virtuosa madre fu richiamata all'eterna vita lasciando te solo a passare altri giorni in questa valle di lagrime, custode della tua figliuolanza, la quale sola poté assistere con costante abnegazione i tuoi ultimi penosi momenti di vita. Felice te che incontrerai nella sede eterna dei giusti la mia amata consorte ed i tuoi cari genitori, e non ti sarà men caro che rincontrerai in quell'istessa sede tanti nostri compagni di sventura che perdettero la vita fra le strette di feroci luoghi di pena. E tu, anima eletta, se avesti conforto nello scorcio degli anni vedere compite quelle aspirazioni, per le quali subisti eroico martirio, e se in tua vita sapesti perdonare i tuoi persecutori e calunniatori, abbiti ora dal Dio della clemenza e della misericordia il bacio d'amore che ti conceda felicità eterna, ed abbiti da noi rimasti a te superstiti un incancellabile attestato di duratura memoria. /Senatore V. Irelli) - L'Arcidiacono aprutino Luigi Michitelli germano, e Cesare dott. Mancini genero del rimpianto defunto Giannicola
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