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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
prefetto, Teramo (2-8-1882). [Inizio Voce]del prefetto è rimasto esposto su di una bara posta in leggero declivio, in mezzo a molti cari. Ai piedi stava la divisa da prefetto e le insegne cavalleresche. Il venerando comm. Vinciguerra, a nostra preghiera, aveva dettato la seguente epigrafe: Angelo Lipari - Uomo integerrimo nella vita pubblica e privata / Quand'era delitto amar la patria / Vagheggiò un secolo felice alla sua Roma ed all'Italia / e meritò l'esilio / La notte del 29 luglio 1882 d'anni 57 / da morte immatura fu tolto all'amore de' suoi / e di Teramo che per soli 5 anni / lo ebbe Prefetto a pochi comparabile. - Alle 4 però l'esposizione del cadavere fu vietata dai medici. Posto in una cassa di zinco, saldata a stagno, e poscia in altra cassa di legno coperta di velluto e strisce d'oro, fu di nuovo collocato nella cappella ardente. Come al mattino, così alla sera centinaia e centinaia di persone, d'ogni condizione, andarono in mesto pellegrinaggio a dare un ultimo addio al gentiluomo egregio in un istante tolto inesorabilmente ai vivi! [appr.] [appr. 5-8-1882]
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