[Elenco dei Nomi]

(...segue) De Riseis Panfilo
senatore (15-8-1883).

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onore de' nostri Abruzzi. Un volume non basterebbe a registrare il modo con cui il barone Panfilo de Riseis mise a profitto ottantotto anni di vita. Furono 88 anni di lavoro nobile, virtuoso, onorato. Italiano lavorò per la patria, cittadino lavorò per le industrie, per le arti e pel pubblico bene; padre di famiglia lavorò per formare una gran casa. Non aveva che 29 anni nel 1815, e perché si sentiva figlio di questa Italia, scontò con oltre un anno di carcere in Napoli il peccato dell'amor di Patria. Affiliato ai Carbonari partecipò a' moti del 1821, e Dio sa come il desiderio della libertà non gli costasse la vita. Nel 1826 sposando la marchesa Clementina Dragonetti innestò il suo sangue con quello di Luigi Dragonetti, uno de' componenti il famoso ministero napoletano del 13 aprile 1858, il Nestore de' liberali abruzzesi, l'illustre patriota e letterato. Venne il 1839 e trovò Panfilo de Riseis sempre pronto al lavoro, e lo si vide attivamente partecipare al congresso degli scienziati in Pisa e poi nel 1845 far parte di quello di Napoli. - Nominato inquisitore del reale e militare ordine Costantiniano di S. Giorgio ne diresse l'amministrazione aumentandone le rendite dal 1847 al 1862 quando i beni furono incamerati allo Stato. Proclamata la costituzione del 1848 venne nominato Pari del Regno di Napoli e sentendosi pieno di vita e di forze spendeva la sua attività pel pubblico bene, e dalla Capitale alla provincia correva e ritornava, andava e veniva senza posa, in quei tempi in cui non sempre una carrozza era disponibile e che obbligato a misurare le centinaia di miglia sulla groppa di un cavallo, vinceva tutto colla forza di una volontà inesauribile. Presidente del Consiglio della nostra provincia nel 1853 rese storica la seduta del maggio di quell'anno, quando presentò,

(segue...)