[Elenco dei Nomi]

Averardi Francesco
studente, Teramo (1-12-1883).

Compiva appena sedici anni e già due volte Francesco Averardi aveva disperatamente lottato colla morte: stanco di combattere: il fato inesorabile a tradimento l'uccideva. D'ingegno non comune, di lui de più ardite speranze concepirono i parenti ed i maestri. D'animo sensibilissimo e caro, quanti lo conobbero, sinceramente l'amarono. O sacro entusiasmo di giovanili affetti, o verdi speranze con lui per sempre mancanti! Il povero padre tuo, gli zii, il preside, che ti fu secondo padre, e come quegli oggi amaramente ti piange, alcun mezzo non lasciarono intentato per salvare tanta parte del loro cuore, per restituire agli addolorati condiscepoli l'amico, alla patria un già forte carattere, una futura illustrazione dei buoni studi. Invano! Tu nascevi sacro alla morte! Oggi quell'istituto ove tutti, professori e compagni, ammirati delle tue virtù, nel secreto dell'animo ti idolatravano, ha l'aspetto d'una tomba: nessun giovane morendo lasciò forse al pari di te così unanime compianto! Addio, o sventurato; innanzi il tuo feretro ci si nega il supremo conforto delle lagrime! (Eugenio Cerulli) - I funerali sono riusciti imponenti pel numero di eletti di cittadini che accompagnarono all'ultima dimora l'infelice giovane. Nella chiesa del Convitto, messa a gramaglie, su un ricco catafalco era deposta la bara con ai lati corone dedicate alla memoria del caro estinto, pietose iscrizioni e intorno intorno gran quantità di ceri ardenti. Una iscrizione latina dettata dal prof. Mezzucelli si leggeva pure sulla porta del tempio. La chiesa era zeppa di persone quando il prof. Ricagni, in mezzo ad un religioso silenzio, lesse il commoventissimo suo discorso. Il consigliere delegato, il sindaco, il provveditore agli studi, l'intero corpo insegnante,

(segue...)