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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, insegnante, Cellino Attanasio (6-6-1885). [Inizio Voce]depositarono bellissime corone votive sul feretro dell'amato estinto, innanzi al quale parlarono il giovane maestro Cellini e l'egregio sig. Rinaldo Schipa. Il primo volle rendere con commoventi parole il tributo della gratitudine all'antico maestro ed ora collega nel pubblico insegnamento di queste scuole elementari, ed il secondo con peregrina arte oratoria disse della vita fortunosa del Franciosi rilevandone i punti culminanti del cospiratore, del guerriero dell'indipendenza, dell'esule, del benemerito insegnante, e del virtuoso cittadino. Io non so quante erano le medaglie e quanti i diplomi di onorificenze che coprivano la cassa mortuaria; ma vidi che ne era del tutto ricoverta; e so che pił della quantitą numerica importerebbe sapere il valore delle meritate onorificenze, che egli in vita con una modestia pił unica che rara tenne sempre nascoste. La funebre cerimonia avrebbe acquistata maggiore importanza coll'intervento di una rappresentanza di codesta Societą dei Reduci alla quale il defunto eziandio apparteneva, se l'involontario ritardo nella partecipazione della morte non avesse tolto a noi il piacere di riaffermare nella nota del dolore i principii dei quali fu apostolo convinto il caro Alessandro. A misura che scompaiono le figure di questi grandi, pił forte si sente il vuoto del presente, e per conseguenza pił sacro il dovere di ricordarne la memoria, nella speranza che il nome onorato di essi valga a tener desti i sentimenti del dovere nella gioventł che cresce, a rialzare l'animo dallo scetticismo che ne circonda, ed a tener fede nei destini della patria. (G.L.)
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