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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, Loreto aprutino (3-7-1886). [Inizio Voce]ematetica. A nulla valsero i rimedi più energici e le cure dotte ed amorose del fratello e del dottor Colella, poiché il male in sole 18 ore crebbe sì spaventevolmente che alle 4 ant. di ieri 2 il nostro caro e stimato amico era spento. Quale e quanta fu la costernazione dei suoi concittadini è indescrivibile: tutti compresero l'immensa perdita che si faceva, tutti sentirono il dolore immenso che straziava la famiglia di lui, a tutti si parò innanzi la mente lo schianto della amata fidanzata - ed il pianto fu generale, il lutto coprì tutto il paese. Le solenni esequie furono a lui rese ieri mattina con tutta pompa nella Chiesa di S. Francesco, ove l'Abate di Fermo pronunciò un lungo e mesto discorso. Di lì alle ore 10, mosse il funebre corteo. I numerosi vessilli abbrunati, le diverse rappresentanze, le funebri corone, l'ordine perfetto, il raccoglimento e la lunghezza di oltre un chilometro del corteo istesso in cui vi erano dal fanciullo di tre anni al vecchio ottuagenario, rendevano quella funzione imponente, solenne pel numero, pel fasto, e pel dolore che era sul volto di tutti. Precedevano il feretro, le croci e le congreghe, coi loro stendardi, la banda musicale, il Clero, i bambini e bambine vestiti di angioletti con corone in mano. La ricca casa che racchiudeva l'Estinto posava sopra un ricco manto di velluto e oro, e di questo reggeano i fiocchi i cugini Camillo e Francesco ing. Valentini; il Pretore ed il deputato provinciale Ventili che rappresentava, oltre la Provincia, la città di Teramo, il Municipio di Mosciano, l'on. Deriseis, l'Istituto agrario, ed il Presidente del consiglio provinciale, comm. Costantini; infine l'assessore funzionante che rappresentava il Prefetto ed il Deputato provinciale cav. Iandelli. A destra ed a sinistra marciavano i Reali carabinieri.
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