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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, Loreto aprutino (3-7-1886). [Inizio Voce]Immediatamente dopo seguivano il feretro i parenti, amici, rappresentanti del Municipio di Collecorvino, questo Consiglio comunale, il Ricevitore del Registro, gli impiegati di Pretura, e il Consiglio notarile rappresentato dal maestro Acerbo. Venivano poi le scuole maschili e femminili con bandiere e corone, l'asilo infantile con nastri e fiori, i 4 Casini di conversazione con bandiere abbrunate, una rappresentanza della Società operaia di Civitella casanova, la Società operaia di qui numerosissima colla propria bandiera. Chiudevano il corteo, i servi ed i coloni con ceri accesi ed un codazzo di popolo commosso. Giunti alla chiesa del Camposanto tutti deposero le loro corone, fra le quali notavansi quelle della Deputazione provinciale e della nostra Società operaia. Il feretro ne fu ricoperto tutto ed a mucchi se ne raccolsero ancora su altri tavoli. Colà innanzi alla bara commossi dissero belle e sentite parole per primo il Deputato prov. Ventili, poi il pretore Fraccacreta e infine i maestri di Debenedetto, Guanciali e Villanucci. E qui ebbero fine le pubbliche onoranze, ma non così il dolore e la tristezza che negli animi nostri dureranno quanto la cara memoria del cav. G. Valentini. Pervennero telegrammi da ogni parte, e primi quelli degli on. Cerulli, Costantini, Deriseis e Forcella. Fu notata la mancanza del sottoprefetto del Circondario! Valga la mesta e spontanea dimostrazione a lenire per poco il dolore della famiglia che Loreto ama e stima.
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