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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, insegnante, Napoli (2-3-1887). Un'altra gloria abruzzese è scesa nella tomba. Il prof. Giulio Lepidi-Chiodi, Direttore di Clinica Medica a Palermo, è morto a Napoli il 18 febbraio. Discepolo ed amico dell'estinto, compio io il mesto ufficio di ricordarlo ai miei compagni, e spero che alle mie povere parole, dettate dall'affetto e dalla gratitudine, vorrete accordare cortese ospitalità. Il prof. Lepidi, nato a Popoli, fece i suoi primi studii a Teramo, e li compì in Aquila. Recatosi quindi a Napoli a studiar medicina, ben presto si cattivò l'animo de' superiori per la sua vasta coltura e per la sua diligenza. Ivi contrasse amicizia col dottore Filippone di Rosciano, e col prof. Bonaventura Celli di Castelli, due ingegni robusti, che la morte recise nel fiore degli anni. Compiiuti i suoi studii universitari, vinse il concorso di assistente al Sifilicomio, e poi quello di medico nell'ospedale Incurabili, dove cominciò a dedicarsi tutto alle cure dell'insegnamento, che era la sua passione. Morto il Celli, fu dal prof. Cantani scelto a coadiutore di Clinica medica, e nell'ospedale di Gesù e Maria egli fece meravigliar tutti per la sua attività prodigiosa. Le gravi occupazioni del novello ufficio e quelle non meno gravi dell'insegnamento non lo distrassero da' suoi studii speculativi, e pubblicò allora dotte memorie, che gli fruttò l'onore d'essere più volte ricordato negli annali di medicina diretti dal Virchow. Ma tale attività doveva disgraziatamente riuscirgli fatale. Nel 1881 ammalò di pleurite, più tardi di polmonite, cui seguirono fatti, dapprima dubbii, poi certi di tubercolosi. Gli amici ed i discepoli vivamente se ne preoccuparono, ed il prof. Paolucci, anch'Egli gloria abruzzese, gli consigliò di abbandonare per lungo tempo l'insegnamento.
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