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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico, Giulianova (18-12-1889). Ed ecco un'altra tomba che si è schiusa per un uomo che ha servito con probità e disinteresse il proprio paese. - Antonino Moschioni moriva in Giulianova il 14 dicembre corrente. La sua salma fu riportata in Teramo e seppellita l'altro ieri accanto a quella del compianto genero suo, Nicola Mosca. Nato di famiglia civile il 12 maggio 1829, esordì la sua gioventù nella carriera giudiziaria come impiegato nella r. Procura. Nel 1860 favorì il movimento liberale, e subito entrò nei pubblici uffici. Fu per molti anni esattore fondiario, rendendo al contribuente meno amare le pubbliche gravezze. Ma uscito da quell'ufficio, fu nominato consigliere ed assessore sotto l'amministrazione Costantini. Due volte ebbe la firma di sindaco; quando si ritirò il Costantini nel 1874, e quando si dimise il Crucioli nel marzo 1876. In questa carica di beccasindaci, come scherzosamente lo chiamava in quei giorni di lotta il Corriere, Antonino Moschioni mostrò rare qualità di amministratore che lo avrebbero fatto salire al sindacato, se non glielo avesse impedito la ragion politica. Nel 1867 ebbe ad ospitare in sua casa Pasquale Stanislao Mancini, e da quel balcone di casa Moschioni nel largo S. Antonio, il sommo suomo di Stato salutò il popolo teramano. Si può dire che la vita pubblica di Moschioni cessasse per sempre nel 1876 con la caduta della sua parte politica. Ritiratosi in campagna, di rado tornava in Teramo, solo per rivedere i suoi, e qualche amico. Costante nelle amicizie, di costumi semplici e miti nella loro rudezza, buon patriota, è un'altra perdita che ha fatto la nostra città. Ai funerali nella chiesa delle Grazie, assisteva una rappresentanza municipale nelle persone del sindaco Costantini, della cui famiglia il defunto era amicissimo, dell'assessore Gaspari e del consigliere Trosini. Affettuose parole del sindaco furono l'estremo vale, datogli a nome della cittadinanza.
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