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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
benefattrice, Corropoli (18-1-1890). La sera del giorno 11 di questo mese, alle ore 9, spegnevasi in Corropoli, una cara esistenza, Giulia Mastrangelo, vedova di quell'integerrimo e colto uomo, che fu Giambattista Ricci, dopo lunga e penosissima malattia, sopportata con angelica rassegnazione, lasciava nel dolore i suoi congiunti e nel rammarico tutti i Corropolesi. Nacque Ella a Manoppello 56 anni or sono e in uno dei più accreditati collegi di Napoli compì i suoi studi e la sua educazione. Buona fu sempre, studiosa e di modi gentili. Venuta a Corropoli viveva felice a fianco del suo amato Battista, anche perché, dopo qualche tempo, vedeva riprodotte e riflesse nei figli le virtù, che adornavano l'animo suo e quello del marito. I Corropolesi tutti piangono la morte di questa donna, perché Ella, alla voce della carità, ha risposto mai sempre con slancio generoso; perché l'animo di lei, per squisita educazione del cuore, era là, sempre, dove c'era una piaga da sanare, una lagrima da tergere, una sventura da impedire; perché il suo pensiero era sempre rivolto al figlio senza madre, al vecchio indigente e a tutti quelli, che di aiuto avevano bisogno. E, ben a ragione, da quanti ebbero la fortuna di conoscerla, fu chiamata l'angelo della carità. Ed angelo di bontà poteva dirsi ancora, poiché, rare volte, come in lei, si è incarnata l'angelica dolcezza, mai anima più nobile fu associata a più nobile aspetto. I funerali ebbero luogo, ieri, in Corropoli e riuscirono imponentissimi. Il municipio, le scuole maschili e femminili e tutti i Corropolesi vollero accompagnare la salma della santa donna all'ultima dimora. Dissero belle e commoventissime parole i signori Vincenzo e Biagio Anastasi, Ercole Pardi ed altre persone. Possa la spontanea dimostrazione di rimpianto, di riconoscenza e di affetto, che fece l'intero paese alla cara memoria di Giulia Mastrangelo, lenire il dolore dei figli e dei congiunti di lei! Corropoli 13 gennaio 1890. (Emanuele Foschi) [appr. 29-1-1890]
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