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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
procuratore legale, Civitella del Tronto (28-5-1890). Una vita ancor verde operosa ed onorata, modello di eminenti virtù ed eletto sapere, dopo edacissimo morbo, nell'alba del giorno p.s. rompeva al sepolcro la sua esistenza. Quanto sia grave ed acerbo l'esplicarsi della funesta legge, insita all'umana natura che inesorabile, spietata tutti eguaglia sotto l'incubo della falce crudele, l'universale livellatrice, lo sente nell'intimo ogni cuore ben nato, pensando alla perdita irreparabile del padre, del fratello, dell'amico Giuseppe del Greco. Causidico provetto, intemerato , Giudice Conciliatore integerrimo, delegato scolastico solerte, amorevole, segretario della Congrega di Carità, autore di pregevoli scritti inediti, ottemperò costantemente ai suoi doveri; ed al santuario della vera onoranza offerì se stesso in perenne sacrificio di cure e disagi per fomentarne ogni miglioramento. D'animo saldo, imperturbato, tenne fermo per la giustizia, sotto l'egida della quale accolse il misero, l'oppresso. Con dolcezza e carità paterna compose le parti contendenti, alieno dalle ire spinte da smodate pretese, e cercò informarsi a virtù con la forza dell'esempio, ragione efficacissima nelle umani azioni. D'indole mite, nel seno della famiglia e degli amici, prodigo con i bisognosi, marito incomparabile, fu amato e riverito in questa terra, sua diletta patria adottiva. Tante rare prerogative, tratteggiate bellamente sul feretro dal Maestro Serafico D. Altrobrando e dal giovine Alfonso Fortis, rifulsero più che mai nel giorno della fatal perdita. Tutti, autorità e popolo, unanimi, concordi nel dolore accorsero al funebre corteo a rendere l'estremo tributo d'affetto al cittadino venerato! Civitella del Tronto 18 Maggio 1890.
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