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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, Cellino A. (19-11-1890). Cellino Attanasio, 17 Novembre 1890 - Una crudele sventura lasciava ieri nel lutto l'intero paese. Il Dott. Luigi de Albentiis nativo di Cermignano, ma da circa 18 anni domiciliato a Cellino - dove esercitava con disinteresse la sua professione - nella immatura età di anni 42 - s'involava per sempre all'affetto della sua diletta famiglia, nella quale trascorreva la vita in un continuo idillio d'amore, diviso tra le gioie de' figli e quelle della sua distintissima consorte. Povero padre! troppo doloroso gli sarà tornato quest'ultimo fatale distacco, del quale egli stesso ben conosceva l'ineluttabile verità. Nessuna cura prodigatagli è valsa a prolungare i suoi giorni: la inesorabile falce ha voluta reciderlo, allorché per lui era un caro dovere il vivere per poter continuare l'educazione de' suoi ancor teneri figli, da lui tanto bene incominciata. Ed è morto! è morto senza poterli riabbracciare, senza poter ricevere da essi l'ultimo bacio che è suggello della vita che è giuramento al far bene. Amato da tutti e specialmente da chi vedeva in lui l'uomo di merito; questa mattina riceveva l'ultimo saluto, un mesto attestato d'affetto dall'intera cittadinanza, che commossa l'accompagnava all'estrema dimora. Le autorità municipali, la Società Operaia con la sua bandiera abbrunata; le scuole elementari sì maschili, che femminili anch'esse con le bandiere a gramaglia; ed una folla immensa formavano il mesto corteo alla sua bara, sulla quale discorse il giovane insegnante sig. Attilio Del Papa, che, con belle ed ispirate parole, mandò un commovente saluto all'uomo della scienza, al cittadino laborioso, allo sposo ed al padre incomparabile, troppo presto rapito all'amore de' suoi, all'affetto di tutti. Sulla sua tomba che è tomba degli onesti e degli uomini di mente e di cuore s'ispirino i suoi teneri figli, allorché piangendo e genuflessi vi deporranno una corona di semprevivi.
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