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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
sottoprefetto, Vasto (9-3-1892). Il cav. Gennaro Amicangioli, testé morto di bronchite in Vasto, in età non ancora matura, è uno dei teramani che in vita onorarono sé e la città nativa. Sorto da umili principii, il suo stato di servizio nella carriera degl'impiegati, aveva questo di notevole, che qualsiasi ufficio compiesse, vi portava grande imparzialità, studio e modi gentili. Segretario di Prefettura in Teramo ed a Como, consigliere in Teramo, sottoprefetto in Bovino ed in Vasto, dovunque fu stimato per le sue qualità di funzionario onesto e retto. Nel cozzo dei partiti vastesi, tenne sempre alto il sentimento della legalità, e ne ebbe a premio la stima loro e dei superiori. Ben dice di lui l'Istonio di Vasto, il quale ci giunge listato a nero: "L'Amicangioli fu buono e gentile come una signora ogni volta che s'incontrò nei buoni e nei gentili; ma ferreo fu, se s'incontrò nei prepotenti. Amò però e rispettò tutti, e finì per essere da tutti rispettato ed amato. Rappresentante del Governo e a capo della polizia locale, l'Amicangioli ebbe una sola norma: la libertà, ed un solo nome: la verità". Alla sua compagna, ch'egli amava teneramente, inviamo le nostre più vive condoglianze a nome degli amici e della città.
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