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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, impiegato pubblico, Rosburgo (26-3-1892). Ecco un'altra tomba che si schiude, ed è per raccogliere le ossa di Beniamino Mancini, che in questa città da tutti era amato ed ammirato per i suoi interi ed onesti costumi. Ultimo dei maschi di una nobile famiglia, che aveva preso parte ai moti rivoluzionarii del 1848, nella giovane età di 17 anni perdette il padre; e seguendo le idee di costui nonché dei suoi antenati, fervidi propugnatori della libertà, senza tasto e pompa accarezzò sempre idee liberali verso la patria, che al pari della famiglia tanto amava. Il 9 giugno del 1841 intraprese la carriera giudiziaria, che fino al 1. dicembre del 1891, con scrupolosa onestà per ben cinquant'anni percorse, coltivandosi la benevolenza dei suoi compagni e dei suoi superiori. Ma mentre sperava di raccogliere i frutti dei suoi sudori e ritiratosi presso Rosburgo per respirare le arie balsamiche di quella spiaggia e godere, dopo tanti stenti, la pace e la quiete della vita domestica, colto da malanno, egli, che durante la vita, aveva goduto sempre buona salute, dopo quattro mesi di malattia più morale che fisica, giacché fortemente s'accorava del perdurare del male, il giorno 23 marzo nella pienezza delle facoltà rendeva l'anima al signore. Pace all'anima sua. (Un nipote)
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