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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
avvocato, professore, Napoli (16-11-1892). La Parca crudele ha rapito alla nostra provincia un'altra nobile esistenza, su di cui erano riposte le più vive speranze. L'avv. Vincenzo De Tullio di Città S. Angelo, professore pareggiato nella R. Università di Napoli, moriva l'altro ieri, consunto da quel male che non perdona. I teramani ricordano quel giovine simpatico che nel 1888 tenne una splendida conferenza nel salone dell'Esposizione. Altri dirà su questo giornale di lui più degnamente. Per ora inviamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia, alla sua città natale che ai funerali in Napoli è stata rappresentata e che prepara per il povero morto una civile commemorazione. - (21-12-1892). COMMEMORAZIONE - Il Municipio / interprete e partecipe / dei sentimenti di dolore e di riconoscenza / della cittadinanza / commemora Vincenzo De Tullio / additandolo / a profittevole esempio di operosità virtuosa / di costanza nei propositi alti e degni / compiangendo / la fine immatura di un giovane / la cui morte / fu pubblico lutto e pubblica sventura / nato in Città S. Angelo il XXVI febbraio MDCCCLVII / morto in Napoli il XII novembre MDCCCXCII - E nella gran Sala del Comune innanzi ad un popolo che sa onorare chi di onore veramente si è reso degno, il Municipio di Città S. Angelo, ad un mese dalla morte, commemorò Vincenzo de Tullio. Il Consiglio Municipale, la Congregazione di Carità, i professori della R. Scuola Normale Superiore cogli alunni, le scuole elementari coi Maestri, i capi degli uffici governativi, l'Associazione Operaia, le notabilità cittadine, tutti convennero alla mesta cerimonia. Il ritratto dell'estinto, opera riuscitissima del nostro valoroso De Laurentiis, campeggia su un fondo di gramaglia e circondato da splendidi corone, dalle
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