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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
scienziato, Teramo (28-12-1892). Il più vecchio di Teramo! E' sparito anche lui dalla scena del mondo. Giovedì al giorno, nella chiesa di S. Agostino, gli vennero rese le ultime esequie, con uno splendido elogio detto dal prof. Pannella alla presenza della rappresentanza municipale, dei medici e farmacisti della città, dei magistrati colleghi dell'egregio giudice Quartapelle, e degli amici di quella famiglia. Abbiamo raccolto il discorso di Giacinto Pannella ed abbiamo pensato che migliore necrologia del compianto vegliardo non si poteva dare ai nostri lettori, tanto più ch'è una bella pagina di storia teramana. Eccola nel suo testo. "Signori, nel 1804 l'Ab. Berardo Quartapelle, fiorente di fama e ancora di anni, ma non di salute, sente con diletto i primi vagiti di Raffaele; ma mentre questi apre gli occhi alla luce, quegli li chiude alla scienza, alla gloria, al tempo. Ma lascia ricca eredità di sapere, lascia la suppellettile scientifica riportata da Pavia, lascia strumenti e macchine composte da lui, lascia varia raccolta di minerali e vegetali; lascia dipinte nelle pareti delle sale paterne le immagini del Tempo e della Scienza, della Matematica e dell'Astronomia, della Fisica e della Nautica, lascia preziosa collezione di libri. In mezzo a tanta ricchezza scientifica e fra tanti segni e monumenti domestici di sapere, Raffaele guidato da suo padre Saverio schiude la sua intelligenza al bello e al vero e vi educa e conforma i suoi sensi giovanili. L'Ab. Pirocchi, eccellente educatore, lo invia alle primi difficili prove delle lettere entro la stessa casa paterna. Un secondo maestro, Fulgenzio Lattanzi, che attese alla coltura di tanti nostri cittadini nel primo quarto del secolo, lo mise addentro non solo alle bellezze delle lettere, ma anche ai
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