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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Catignano (28-12-1892). Catignano 20 dicembre 1892 - Una scena di domestico lutto e di rimpianto generale, fra le tante che quotidianamente rattristano il sentimento del viver nostro, avvenne in Catignano il giorno 21 del volgente mese. La gentildonna Vittoria dei Baroni Leopardi nei de Ianuario, dopo 6 anni di penoso vivere per effetto di paralisi al braccio destro e senza più il dono della parola, venne nuovamente visitata dall'insidioso male; e poiché nessun argomento dell'arte valse a salvarla, spirò, incosciente di quanto la circondava. Le furono somministrati i conforti di cristiana Religione; ebbe il bacio di addio dell'addolorato consorte sig. Ernesto de Ianuario, il quale amorosamente le aveva prodigato cure d'ogni maniera, fra le lagrime di pietosissime donne, che processionalmente visitandola durante la sera ed il dì susseguente, la segnavan di cuore, siccome vuole una gentile usanza del paese. I funebri furono imponenti; e la benemerita Società operaia maschile, quella femminile di cui la Estinta era stata una delle fondatrici, gli alunni tutti delle Scuole, un immenso stuolo di popolo d'ambo i sessi, molti Signori, tra i quali il Sindaco ed altre autorità, l'accompagnarono all'ultima dimora. Valga simile dimostrazione, fatta per virtù di cuore, non per umana pompa, a lenire il cordoglio del consorte. Per le vergini donzelle e donne nubili che da Lei, illustre per qualsiasi più elevato lavoro, traevano ammaestramento, sollecitazioni al bene ed ogni più conveniente carità diffusa del pari a tutti che la visitavano, sia reverente la memoria. L'anima tornò nel grembo a Dio.
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