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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
studente (8-3-1893). Armando Brattelli, studente del 3. corso dell'Istituto, si spegneva l'altro ieri a soli 18 anni. Un numeroso corteo funebre, a cui prese parte anche il fratello maggiore del defunto, accompagnava il piccolo feretro celeste dalla casa al cimitero. C'erano tutt'i professori dell'istituto con la loro scolaresca, c'erano gli studenti delle scuole tecniche ed una rappresentanza della scolaresca locale, con le loro bandiere abbrunate e con ghirlande di fiori. Fuori porta, primo prese la parola il Preside cav. Bonmassari, di cui riproduciamo il breve discorso ch'è il più veritiero elogio del compianto giovine. "Povero Armando! a nulla ti valse il rigoglio de' tuoi diciott'anni nella lotta con un crudo, inatteso e fatal morbo soccombere! Certamente non ti saresti aspettato tal lugubre fine alle tue aspirazioni, ai tuoi propositi, quando, nei primi mesi del 91, passavi dall'Istituto tecnico di Reggio Calabria a questo di Teramo e, superato il primo sgomento derivante dal cambiamento di metodi e di docenti, ti ponevi con tutta alacrità allo studio, ed in poco tempo guadagnavi uno fra i primi posti! Armando Brattelli alunno della III classe della sezione fisico-matematica, era uno dei migliori scolari; ne diede prova anche nel primo esame bimestrale di quest'anno riportando una media complessiva di poco inferiore agli 8 decimi, il suo valore era pur conosciuto dal Ministero della P.I., poiché lo reputò degno dell'esonerazione del pagamento della tassa scolastica. Digilente, studioso, intelligente, educato e rispettoso, non lasciava alcun dubbio che, compiuti i due ultimi anni d'Istituto, avrebbe, all'Università, fatto onore a sé stesso ed alla scuola da cui usciva e, divenuto ingegnere, avrebbe resi utili servigi alla Società, riuscendo di non
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