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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
notaio, politico, Bisenti (2-9-1893). [Inizio Voce]tenente della disciolta Guardia Mobile concorso con plauso dei superiori e del paese ad estirpare la brutta piega del brigantaggio in Provincia di Aquila. Ne ebbe meritati elogi. Negli uffici di Consigliere Comunale e provinciale, e nelle altre cariche sostenute portò sempre ampiezza di vedute amministrative, e diede prova di senno pratico, di serietà invidiabile. Qual Vice-Pretore del suo mandamento si distinse sempre per scrupolosa indipendenza di magistrato integerrimo, e ne' suoi pronunciati attenevasi direttamente al diritto ed alle leggi, tanto che nei giudizi d'appello la statistica de' suoi atti, riformati dal Tribunale, è quasi negativa. Come marito a quel modello di gentildonna, Carolina Barone, fu l'esempio, il tipo delle virtù domestiche. Fu poi amico degli amici, e seppe coltivare i sentimenti di verace amicizia, senza rallentarne i vincoli. La virtù più elevata però, che albergò in quell'anima, fu un nobile cuore, generoso anche con gli avversarii, cuore bello, gentile, adamantino. Memore della massima di S. Paolo "Pugna est vita hominis" ebbe questa verità per suo emblema, qual simbolo del suo carattere fiero, indipendente, e battagliero per eccellenza. Un crudo morbo lo trasse al sepolcro all'età di anni 51, troppo prematuramente. A Bisenti la sua dipartita lascia un vuoto sensibile, che, spero sia colmato, e presto, pel benessere materiale e morale di questo derelitto lembo di terra Abruzzese. Bisenti 31 agosto 1893. (Notar Alberto De Carolis)
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