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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, politico, benefattore, Spoltore (25-11-1893). UN MARTIRE DEL '37 - Il 16 Novembre, in seguito a penosa malattia sofferta con rassegnazione, circondato dalle più tenere cure della consorte dei figli e dei nipoti, cessava di vivere in Spoltore a 79 anni, dopo aver ricevuti tutti i conforti della religione il sig. Giovanni de Sanctis uno dei nostri più distinti ed amati cittadini. Di animo schiettamente liberale, e di sentimenti ribelli alla tirannide borbonica, dové, giovanissimo, rendere stretto conto delle sue aspirazioni. Contro il suo nome furono emanati ordini precisi, irrevocabili, e ai primi moti del '37, a 22 anni appena, fu con tanti patrioti di Penne imprigionato assieme col fratello arciprete D. Ciriaco. Mentre languiva in carcere, la vandalica mano della prepotenza e dell'arbitrio metteva in iscompiglio ed a ruba la casa di lui, sì che l'affezionata e derelitta moglie Vittoria de Cesaris e l'unica figliuoletta Angiolina ne morirono per lo spavento. I suoi compagni di prigione e di aspirazioni, condannati a morte son ricordati degnamente da una lapide, in piazza dell'Accettarela di Teramo. Egli poté aver salva la vita con quella del fratello mercé lo sborso di 6000 ducati! Ma il patriottico slancio dei grandi entusiasmi, e la fiducia alle eroiche rivoluzioni non furono per questo domi: depressi si fecero più intensi col battesimo del dolore, e della perdita dei beni, e nel '48 gli fruttarono di nuovo il gelo dei ferri ai polsi e la conoscenza di altre illustri vittime tra le quali è caro ricordare l'Illmo senatore Irelli ed i Costantini. Ma comeché assorbito dai pensieri di libertà per la patria sua, non venne mai meno al dovere della famiglia. Prese con amore ad educare i suoi tre figli avuti in seconde nozze colla signora Mattozzi,
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