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De Filippis Delfico Aurora patriota, Silvi (1-12-1894). Silvi 28 novembre 1894 - Commosso scrivo poche righe per comunicarvi che la sera del 26 volgente mese cessava di vivere la sig. Aurora Rossi de Filippis-Delfico, nata nella città vostra da quella famiglia che, tetragona ai martirii ed ai sacrificii, ebbe la sola e santa religione dell'amore di patria. Con tali principii crebbe rigogliosa e vieppiù gli accrebbe e in sé stessa trasfuse allorché andava sposa ad Ambrogio Rossi, anch'egli fervente nell'amore di libertà; ebbe nei primi anni di matrimonio a soffrire quegli epatemi d'animo che il governo, d'infausta memoria, arrecava agli animi consacrati all'idea di una patria libera e grande. Pei fratelli, pel marito in sollievo, in consolazione, fu sprone; e con quest'ultimo divise i disagi nei primi giorni forieri dell'altezza nazionale. Iniziato l'avveramento dei suoi voti col regime del Re galantuomo si diede tutta all'educazione della prole, pur rimanendo nel cuore un vuoto. Infatti nel suo animo destavasi un fremito di gioia allorché Giuseppe Garibaldi nel 1866 marciava con i suoi volontari per compiere l'unità della patria e per ritogliere all'Aquila Bicipite quei brani della nostra Italia che pur troppo giacciono sotto l'altrui regime. Eccola in mezzo alle sue amiche, in mezzo alle altre donne di Mosciano S. Angelo farsi iniziatrice di una raccolta di offerte in denari e biancherie per i fratelli combattenti. E poco tempo fa la estinta, superando la modestia singolare che le fu sempre caratteristica, mostrava a me un prezioso autografo di Garibaldi datato da Salò nel quale l'eroe leggendario esprimeva le più sentite grazie alle donne abruzzesi per il gentile pensiero. Povera estinta! Il tuo sogno di quell'epoca, il tuo desiderio non si avverarono nella tua vita! (segue...)