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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, Silvi (1-12-1894). [Inizio Voce]Possano essi far presto fremere le tue ossa di gioia nella tomba ove oggi posi! Sempre grande, sempre affettuosa fu nella famiglia e gentile ed affabile con quanti l'avvicinarono; e qui in questa spiaggia, ove visse la maggior parte di sua vita, perché sempre avversa a quelle leggi regolamentari di aristocrazia cittadina, lascia tanta eredità di ricordi da non essere giammai dimenticata. Fredda nei modi e qualche volta austera fu sempre cortese e giammai il suo labbro mascherò ed abbellì la voce del cuore. Possano i figli ricordar sempre le virtù dell'estinta, seguirne l'esempio! e ad essi, oltre la mia parola di conforto, giunga un mio vivo desiderio di pubblicare cioé il prezioso documento; esso sarà il ricordo più caro della madre loro e il monito all'attuale generazione che anche la donna sa amare la patria nel santuario della sua famiglia; ai sognatori lasciamo la donna emancipata; per noi, che amiamo la grandezza del natio paese, donne ad essa simili. Ieri poi cittadini di ogni rango e di ogni partito resero l'estremo tributo alla salma e ad esprimere questi sentimenti di comunanza d'affetti il genero dottor Giovanni Bindi, profondamente commosso, disse poche parole commemorando l'estinta come donna, come madre di famiglia ed esprimendo da ultimo un fervido desiderio che questa sventura, a cui tutti indistintamente presero parte sia suggello di amore, di fratellanza scambievole. Perdonate, sig. direttore, se troppo ho abusato di voi; ma l'affetto che con voi divido per il nostro Abruzzo m'imponeva di ricordare chi nella mite condizione di donna affermò la grandezza dell'anima, (Dottor Giovanni Cardelli) - La lettera a cui il Dr. Cardelli accenna, è la seguente, diretta da Garibaldi alla compianta signora Aurora Delfico Rossi presidentessa del comitato delle signore
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