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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
portalettere, patriota, Teramo (15-12-1894). Poco dopo mezzanotte di mercoledì, moriva improvvisamente il portalettere Domenico Cafardi proprietario del caffè Garibaldi, nell'etè di soli 54 anni. Nella giornata aveva smarrito una lettera assicurata che poco dopo gli fu riconsegnata, ma l'impressione dolorosa che n'ebbe dové esser causa della sua morte! Ieri un mesto stuolo di amici, di impiegati postali, di soci della Società borghese con bandiera abbrunata di cui il defunto era stato uno dei fondatori, di soci della Società dei reduci anch'essa con bandiera abbrunata ecc. accompagnava la sua salma all'ultima dimora. Sul feretro erano deposte la divisa di garibaldino con medaglie delle campagne del 1866 e 1867, quella di portalettere, ed una corona della famiglia. Altre corone avevano mandato gl'impiegati postali, i reduci, la società borghese, il personale teatrale e i caffettieri. Le virtù dell'estinto furono bellamente ricordate dal sig. Camillo Rodomonte per gli amici, dal sig. A. Gaspari per la borghese, e dal sig. L. Ambrosi per i reduci. Povero Cafardi! Tutti hanno sentito dolore per la tua dipartita, perché eri un buon patriota, un onesto impiegato, un cittadino amante del proprio paese.
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