|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
politico (22-12-1894). Passo di Civitella 18 dic. 1894 - Quest'oggi, il rintocco lamentevole e cadenzato della campana della chiesa di Montesanto, cui rispondeva quello della sottostante chiesa del Passo, avvertiva che s'accompagnava all'ultima dimora la salma di persona molto rimpianta nel paese e fuori. L'osservatore, posto a pié della montagna dei fiori, verso Colle Bigliano, assisteva ad uno spettacolo raro e veramente indescrivibile. Per una lunghezza maggiore di due chilometri, si mirava, di lontano, un'imponente corteo, che dalla chiesa parrocchiale del Passo, ove si addensava una numerosa e vasta popolazione, procedeva lento, ordinato e non interrotto per tutta la strada nuova sottostante al Colle Montesanto e poi su per l'altra strada, che tortuosamente saliva, verso tramontana, indi, ad oriente, sino all'altipiano di quel monte, ove s'ergon vetusta l'antica chiesa badiale, che dal monte prende nome. La spianata, che fronteggia quella chiesa, si vedeva gremita di persone accorse prima su quel luogo, come in una delle grandi feste, che ogni anno, sogliono farsi il quindici di Agosto. Visto poi davvicino, il corteo funebre era formato da sezioni infinitamente varie e distinte per lunghezza, per colorito delle uniformi e delle vesti, per disposizione, per provenienza, per ufficio. Ad un dato punto l'interminabile corteo si è fermato; vedo uno che, in mezzo ad un'assembramento più denso di persone, gesticola, discorre vicino al feretro; poi veggo un altro oratore; indi l'accompagnamento riprende il passo. Mi si dice che il segretario comunale e il notaro di Civitella hanno detto due parole in onore dell'estinto. Il canto funebre di una banda musicale (ch'era di Civitella) rendeva più solenne e toccante la mesta cerimonia, e le note più forti
|