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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
deputato, Teramo (29-12-1894). [Inizio Voce]Nel 1866, a scrutinio di lista, gli elettori della provincia lo mandarono al Parlamento nazionale, dove appoggiò il Ministero Depretis, e fu tra que' pochi, i quali poscia indicarono al vecchio di Stradella di associarsi il Crispi al Governo. Nella Camera però non rimase che per una sola legislatura, poiché nelle elezioni generali del 1890, egli con sua lettera pubblicata nel Corriere abruzzese, rinunciava alla candidatura. La carica di deputato com'è ora ridotta dalle esigenze degli elettori, non confaceva al suo carattere, ma anzitutto le cure della famiglia lo richiamarono al tetto domestico. Da parecchi anni aveva fissato la sua residenza a Notaresco dove aveva un'estesa proprietà ed una cittadinanza che lo adorava. Ma nell'inverno, dimorava, con la famiglia, in Teramo, nel suo palazzo che fronteggia il largo S. Agostino. Era diventato quindi nostro concittadino adottivo, ed alle nostre gioie ed ai nostri dolori partecipava con amore di fratello. La solennità con cui furono resi ieri mattina i funerali, e il concorso di tutte le rappresentanze cittadine nell'accompagnare la sua salma fuori porta reale, dimostrano quanto sia sentita in Teramo la perdita del cittadino esemplare, dell'integro funzionario, dell'amministratore saggio e liberale. - Anche in Atri, dove la salma venne trasportata per essere seppellita nella tomba di famiglia; in Notaresco ed in altri paesi della provincia fu appresa con dolore la morte del cav. Forcella. Molti telegrammi sono giunti alla vedova addoloratissima a testimoniare quanta eredità di affetti abbia lasciato l'amato suo compagno. La sig. Luigia vedova Forcella ed i figli partiranno stamane per Notaresco. [appr.] [appr. 5-1-1895] (9-1-1895) Vivum contemnunt, lumine cassum lugent. - Risuonava ancora tra noi, come armonia indistinta perdentesi
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