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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
deputato, Teramo (29-12-1894). [Inizio Voce]cultura giuridica portate al loro natural compimento in mezzo allo scroscio delle sfolgoranti procelle che prelusero e seguirono al risorgimento della nostra coscienza nazionale determinarono in lui lo spuntar prima ed il fiorire di poi delle nobilissime virtù del suo spirito: generosità istintiva di cuore, fermo ed aperto carattere, liberalità di pensieri e di credenze. Questo complesso meraviglioso di sentimenti altruistici non era soltanto nella superficie o negli strati di più recente formazione del suo carattere, ma nel fondo di questo; la prevalenza dell'altruismo sull'egoismo era connaturata con la costituzione fisio-psicologica del Forcella. Lo sviluppo maggiore delle sue energie affettive e morali riflettevasi invero nel mite fulgore dei suoi occhi ceruli, nella innata gentilezza delle maniere, nella suggestiva compostezza e venustà della sua persona bionda; verrebbe voglia di rassomigliarlo ad un prode e biondo e gentil cavaliere delle Saghe nordiche o del Cielo di Artù ognora pronto a tenere il campo per la bellezza di un'idea, per i deboli e gli oppressi, se non fosse stato uomo essenzialmente moderno di cultura, di tendenze, di fede, di opere. Negli atti suoi pertanto egli impresse l'orma dell'anima sua temprata ad una concezione superiore dei fini della vita umana. Giovanissimo s'immerse tra i vortici della vita pubblica del suo paese con imperturbabile fiducia nella innata naturale bontà degli uomini; stimò che l'amor di patria disinteressato e scevro d'ogni fine di personale vantaggio, che l'osservanza dei precetti della nuova morale sociale che agitarono e rinnovarono il mondo contemporaneo, che il sagrifizio costante di sé, della tranquilla serenità del suo spirito per il comun bene e per quello segnatamente dei compagni suoi di vita e di lotte, fossero
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