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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
benefattore, politico, patriota, Teramo (9-1-1895). [Inizio Voce]suo patrimonio, sente il dovere di implorare il compianto generale per colui che non amò che i poveri e che morì beneficiandoli". Per le mura della città era stato affisso un manifesto orlato a nero, a firma dello stesso presidente della Congregazione di carità. Una grande corona del medesimo istituto era deposto sulla bara. Terminate le funzioni religiose, il presidente Palumbi lesse a nome della Congrega l'elogio funebre, considerando il Bonolis specialmente come cittadino e patriota; a lui seguì il prof. Pannella che disse brevemente delle qualità morali dell'estinto, di cui fece un profilo indovinatissimo. Ricordò opportunamente la Morganti che lasciò tutto il suo alle orfanelle, come oggi il Bonolis ha lasciato quanto aveva ai poveri infermi, additando l'una e l'altro all'esempio di tutti. Dopo questi discorsi, la salma fu accompagnata al cimitero dalla Congrega di carità, da una larga rappresentanza municipale con a capo il sindaco, dall'on. Cerulli-Irelli, dai medici dell'ospedale, da rappresentanze di tutte le scuole comunali e governative, da un gruppo di convittori, nonché da tutti gl'istituti pii, formanti un lungo e numeroso corteo.
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