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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Teramo (9-3-1895) Una disgrazia chiama l'altra disgrazia! La notte del 6 u.s. morì in Teramo Achille Farina giovine di 35 anni, e la mattina del 2 marzo corrente ha cessato di vivere il suo buono ed affezionato padre Tommaso di anni 71. Quanti hanno conosciuto la capacità del figlio, non hanno potuto deplorare la grave perdita che si è fatta per la ragione che veniva dalla scuola dell'abbastanza conosciuto orefice, e raffinato gioielliere Luigi suo zio, morto diciassette anni a questa parte. - Rimpiangono oggi vie maggiormente la perdita del padre perché questi oltre all'arte sua di orefice era anch'esso un uomo laborioso, onesto e di grande abilità. Le ottime esecuzioni di lavoro uscite dalle mani degli estinti, che a dozzine si potrebbero cennare, non temono punto confronto alcuno, e per conseguenza fanno piena testimonianza a quanto di sopra si è detto. Le nostre vive condoglianze per quella sventurata famiglia rimasta desolata della vedova settagenaria, del figlio primogenito, anch'esso capace, proveniente dalla stessa scuola de' suoi, e della cognata pur vecchia ed impedita; mentre essa famiglia sente il dovere strettissimo di ringraziare cordialmente tutti coloro che presero parte ai funerali, e all'accompagnamento di tutti e due i cari defunti. (Un amico)
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