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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Teramo (11-1-1896). Serafino Palumbi, dolente di sopravvivere alla sua mata consorte Teresa Fasciani ne partecipa la morte, avvenuta la sera del 7 corr. in seguito a crudele ed invincibile morbo, sopportato con cristiana rassegnazione e con la fede di una martire. Pace all'anima benedetta! Con questa straziante lettera il cav. Palumbi partecipava agli amici la fine dell'amata sua compagna; fine, non inattesa ma sempre dolorosissima per quanti conoscevano ed apprezzavano le gentili qualità dell'animo della signora Palumbi. Indarno la scienza ha indagato e adoperato tutt'i mezzi per strapparla al martirio, la povera signora era pur troppo votata alla Parca che non perdona mai! Solenni funerali furono fatti nella chiesa dello Spirito santo, riccamente parata ed illuminata. I numerosi amici di casa Palumbi avevano mandato le più belle corone dei nostri negozi e dei nostri giardinieri. Ne erano 13, oltre quella di fiori freschi del marito. I concittadini della defunta, fratelli Ciaranca, mandarono una delle più ricche corone del negozio Marcosignori. E per citarle tutte, notiamo le corone di Rocco, Fasciani, d'Intino e Ricci, Ferrari, Marozzi, Volpi, Crugnola, Olivieri, Mancini, Forcella ed Avvocati. Non ostante la neve, molte signore e le convittrici della Scuola normale presero parte al corteo. I nappi erano tenuti da due suore dell'ospedale e dalle signore Giosia, Crugnola, Urbani e Ferrari. A mezzodì di giovedì la bara era già al camposanto.
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