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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Pianella (26-2-1896). [Inizio Voce]con la calma della colomba, che muore senza saper di morire! E come generali erano per lei le simpatie in vita, così unanime fu il pianto di tutti indistintamente i cittadini per la sua morte. Fu un accorrere di gente al palazzo Sabucchi la quale faceva ressa per iscriversi nel libro dei visitatori; fu una gara fra tutte le associazioni, amministrazioni pubbliche e privati cittadini anche di lontanissime provincie per offrire alla sua salma benedetta serti e fiori, di cui furono ripieni moltissimi legni; fu un accorrere di tutti ad accompagnarla alla tomba; sicché può senza esagerazione dirsi che questa città rimase quasi del tutto deserta. Bellissimi elogi furono pronunciati sulla sua bara, innumerevoli iscrizioni in di lei onore tappezzarono la collegiata ed il tumulo, sontuosi ed imponenti furono i funerali, resi più solenni dall'orchestra del teatro di Chieti, oltre che da diverse compagnie musicali e filarmoniche. Ed ora che questa cittadinanza ha così bellamente tributato alla illustre estinta i sentimenti del proprio cordoglio, non ci resta che augurare ai teneri pargoletti da lei lasciati che le immense virtù di lei siano in loro trasfuse ed in lontanissima epoca lascino anch'essi così largo retaggio di affetto.
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