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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Atri (8-4-1896). Atri 6 aprile 1896 - Nella notte del 4 aprile Gianvalerio Bindi cessò di vivere. Un male improvviso quanto inesorabile lo rapì all'amore incomparabile dei congiunti e degli amici a quarantasei anni! La luttuosissima notizia rese attonita la città impreparata ed il subito stupore si convertì in dolore immenso. Perché Gianvalerio Bindi era adorno delle virtù più belle: egli buono, egli colto, egli prodigo di sé e delle cose sue nell'incessante esercizio del bene. La stessa brusca dipartita ha fatto più vivo il corruccio, perché non ha permesso alla desolatissima moglie, agli amati figli e a quanti circondavano il letto di morte di ascoltare gli ultimi detti, di riceverne l'ultimo amplesso. Vale, o mio dilettissimo, ti sia lieve la terra, il generale compianto giovi meno a lenire l'indelebile cordoglio dell'affettuosissima tua famiglia, privata ormai per sempre di tanta nobiltà d'esempii e di tanto tesoro d'affetto. (Un amico)
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