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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Torricessa Sicura (6-3-1897). A soli ventisette anni, vinta la sua forte fibra da breve e crudo morbo ribelle alle più affettuose cure dei suoi trepidanti e quasi presaghi della sciagura che doveva gettarli in tanto lutto, nonché alla fraterna assistenza dei medici curanti, il ventisette febbraio alle ore undici serenamente spegnevasi in Torricella Sicura la cara esistenza di Agostino Pompei, lasciando nella desolata famiglia ed in tutti un vuoto che eventi e tempo non calmeranno giammai. Larga e spontanea perciò è stata la manifestazione di rimpianto del suo paese natio, riboccante d'affetto il funerale di questo pur troppo sventurato giovine. Nessuno ha voluto mancare di dare l'ultimo addio e deporre la sua lagrima su quella bara che ne racchiudeva le spoglie. Nella Chiesa madre piena di popolo, come quel dì che vi entrava novello sacerdote di Cristo il diletto fratello Nicola, popolo là convenuto come per adempiere un sacro dovere, dinanzi al feretro ricoperto di corone e di fiori disse calde e commoventi parole il giovine Dottore Capuani tratteggiando la bella figura dell'operaio onesto ed intelligente, del soldato, del cittadino, dell'amico, del figlio e del fratello amoroso, e rilevando i pregi del suo cuore che si estrinsecarono precipuamente nel seno della famiglia che lo idolatrava. Al lunghissimo ed indimenticabile corteo che accompagnava all'ultima dimora il caro estinto presero parte le autorità locali, la rappresentanza municipale e le scuole colle rispettive bandiere abbrunate, e nel cimitero gli dettero l'ultimo vale l'assessore Capece a nome del Municipio ed il maestro Mazza a nome di tutti gli amici. Ed ora, o diletto Agostino sia pace alla tua anima bella, e duri sempre cara la tua memoria in noi che ti conoscemmo, e ti amammo come fratelli,
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