|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Roma (8-4-1897). Ci scrivono da Brittoli: L'eco dolorosa della morte del distinto giovine nostro concittadino Vincenzo Iannelli, non poteva non ripercuotersi in questo Comune dove i Iannetti sono la primaria famiglia. Fu dunque generale il desiderio di fare pubbliche preci ed onoranze per il giovine cosė immaturamente rapito all'affetto dei suoi, in specie della madre che tanto amava. Fu solenne messa parata fu cantata nella Chiesa madre, ove accorse tutta la popolazione brittolese. In mezzo alla chiesa elevavasi un catafalco bellissimo, a guida di monumento, coperto di fiori e di rami di cipressi, e circondato da ceri, - opera ammirata di Francesco Di Battista di qui. Si vedeva anche il ritratto dell'amato estinto in mezzo ad una grande corona di fiori freschi con due ricchi nastri, uno della madre, l'altro del compare notar Felzani, quegli stessi nastri che comparvero sulla bara di Roma. Nei lati del catafalco leggevasi: Spargete fiori a piene mani - Su questo muto tumolo - Aleggia lo spirito beato - Del non ancora venticinquenne - Vincenzo Iannetti - Colpito al suo primo arrivo - in Roma - Da inesorabile bipolmonite - Insegnando con rassegnazione ammirabile - A cristianamente perdonare e morire - Volava in cielo - Tra le braccia della desolata madre - La mattina del 17 aprile 1897. Dopo la funzione, fu fatta abbondante elemosina. [appr. 24-4-1897]
|