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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
(10-7-1897). Il nostro amico Federico avv. Trosini è stato un'altra volta provato dalla sventura: sventura gravissima, irreparabile! Per breve e fiera polmonite, ribelle a tutte le cure della scienza perdeva mercoledì la sua cara signora, Virginia Rutiloni dopo appena cinque anni di matrimonio. Pochi giorni prima essa aveva partorito un angiolo di bambina, secondo pegno del suo amore al marito adorato! La signora Rutiloni, di nobile famiglia marchegiana, benché venuta da poco in questa città, aveva conquistato la benevolenza non pure della nostra alta società, ma anche del ceto artigiano, per la sua simpatica personcina, per i suoi modi dolci, soavi, per le sue virtù senz'affettazione, per il suo contegno modesto, per la larga carità che faceva ai poverelli, che oggi perciò hanno perduto un'altra loro protettrice. Povera signora! A 27 anni, quando più le sorrideva la vita, mentre ella si beava nell'affetto dei suoi, venuti qui da Tolentino, per la consueta visita annuale, era inesorabilmente rapita dalla crudele Parca. [appr.]
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