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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Tossicia (27-10-1897). Tossicia li 16 ottobre 1897. Era intento a comporre gli ultimi versi di un sonetto pel prossimo imeneo di un suo giovane parente, quando la cruda ed inesorabile parca improvvisamente lo colpiva, impedendogli di compiere questo suo delicato pensiero, cui spesso cercava l'unico conforto alla sua travagliata esistenza. La sera del 15 corrente, nella non tarda età di 56 anni, serenamente si spegneva il povero Gennaro Pigliacelli, assalito da uno dei suoi accessi epilettici che da molti anni soffriva e sopportava con santa rassegnazione. Fu galantuomo ed onesto, e qual pronipote di quel magnanimo ed illustre martire, Giorgio Vincenzo Pigliacelli, ebbe idee altamente liberali. Coprì sempre, ed attese con zelo, diverse cariche comunali dalle quali dovette ritirarsi per effetto di quel male che, aumentatosi negli ultimi anni, fieramente e senza tregua lo percuoteva. Ciò che mai non tralasciò, attrattovi dalla natura sua di neurastenico sensibilissimo, fu lo studio della poesia che coltivò con amore ed ovunque era convito di amici, egli giungeva sempre col suo verso armonioso e gentile. Ed ora, riposa in pace, e dormi il sonno dei giusti: quei fiori ai quali tu sempre ispiravi i tuoi bei versi, noi cospargiamo sulla tua tomba. Addio (G.F.)
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