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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
sacerdote, preside, Roma (3-11-1897). Sabato, improvvisamente, moriva in Roma a 71 anno Luigi cav. uff. Dionisi, già Preside dei Licei di Bari, Chieti, Teramo: educatore abruzzese che riscosse sempre la maggior fiducia dei padri di famiglia. Ne riparleremo. - (6-11-1897). Apparteneva ad un'antica e liberale famiglia de'l nostro Abruzzo ed aveva sortita da natura una tempra adamantina. A Pietracamela, sua patria, stette poco ché fu per elezione sacerdote; ed il sacro ministero prese ad esercitar giovanetto in Penne, conservando pur vivo sotto l'abito talare quel santo amore per l'Italia, che i suoi genitori avevano saputo ispirargli da la più tenera età, in seno. E della fermezza de i suoi propositi diede prova indimenticabile in tempi difficilissimi, quando era un delitto per il Vaticano massime in un prete, secondare i moti rivoluzionari, e per essi vagheggiare una patria libera e forte. Egli, nel 1860, era segretario di monsignor V. d'Alfonso, vescovo di Penne ed Atri, e subito dopo fu inalzato a la carica di Vicario generale, succedendo al Tartagliozzi, per volere del popolo, che a'l d'Alfonso seppe imporlo. Né la volontà popolare fu in ciò sconsigliata, ché durante gli anni turbinosi i quali seguirono in Penne pe'l cambiamento de'l governo, il Dionisi seppe mantenere e Vescovo e Clero in posizione tale, da farli presto fraternizzare con i liberali de la città. Perciò cantava il Vescovo più d'una volta, il Te Deum in circostanze patriottiche, ed andò più tardi a Castellamare, in cappa magna, a benedire la ferrovia Castellamare Foggia, a la presenza di Vittorio Emanuele circondato dal suo stato maggiore; e perciò, mentre gli altri vescovi, come il nostro, prendevano la via dell'esilio, monsignor d'Alfonso, che pe'l Dionisi, aveva date così chiare prove
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