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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, patriota, Teramo (21-12-1898). Nella non grave età di 65 anni moriva, dopo lunga malattia, il Dr. cav. Pasquale Siniscalchi. Fu chirurgo operatore distinto, padre di famiglia e cittadino esemplare, popolarissimo nella nostra città. Di famiglia liberale, fu tra i più animosi nella rivoluzione del '60 e nella difesa della città dal brigantaggio, nella qualità di capitano della Guardia nazionale. Da molti anni si era ritirato a vita privata, non avendo altro pensiero che per la famiglia e l'arte sua. Ieri mattina, la società dei reduci con bandiera e ghirlande, i parenti dell'estinto, Mezucelli e fratelli Paris, tutta la famiglia sanitaria, gl'istituti pii con la Congrega di carità, a capo di cui era il cav. Savini, formarono il funebre corteo che partì dalla Chiesa dell'Annunziata. Fuori Porta reale, il presidente dei Reduci sig. Luigi Ambrosi tesseva la lodi dell'estinto con questo discorso: "Commilitoni, Cittadini! Il nostro socio cav. dott. Pasquale Siniscalchi non è più. Egli si è spento dopo penosa malattia col sorriso sulle labbra, pago di aver vissuto integerrimo patriota, virtuoso ed onesto padre di famiglia. La sua vita politica e privata vi è nota; vita di sacrifizii, di lavoro. Giovanetto, non tardò ad essere preso di mira dall'esecrata Polizia di quell'abborrito governo borbonico, che con mezzi turpi ed iniqui sorvegliava coloro che avevano commesso o commettevano ancora il gravissimo delitto di nutrire sentimenti di libertà e di patriottismo. Ed il nostro bravo amico, perseguitato, rinchiuso in duro carcere, pur congiurò unitamente ad altri liberali di questa città, per affrettare la caduta dell'iniquo governo. Nel giorno della riscossa, fu acclamato capitano della Guardia nazionale, e nell'adempiere ai suoi doveri, meritò il plauso
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