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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
sacerdote, Atri (7-1-1899). Atri 4 gennaio 1899 - Pare che un'interminabile jattura pesi su questa mia patria da alcun tempo a questa parte colla sua mano di ferro. Ieri l'altro dopo diciassette lunghi anni di sofferenze atroci si spegneva una cara e giovane esistenza. Camillo Fedri vanto di questo clero, orgoglio di questa cittadinanza per dottrina e bontà d'animo si spegneva serenamente senza punto emettere un grido di scoraggiamento per gli spasimi cristianamente sofferti. Camillo Fedri educato in questo seminario che da mezzo secolo è onore e gloria non solo del paese nostro ma dei tre Abruzzi, ne divenne ben presto un instancabile e dotto collaboratore, degno compagno di un Romani, d'un Mambelli, d'un Cherubini, d'un Martello, d'un Vecchioni. Fu pure il Fedri predicatore insigne sia nelle nostre Chiese, come in lontani paesi, raccogliendo sempre stima e venerazione per dottrina ed eloquenza. Le sue terribili pene giammai offuscarono la lucidità della sua mente, e dal suo letto di dolore continuò sereno la sua missione educativa, lucida pur mantenendo la sua mente sino agli ultimi istanti di sua vita. I suoi fratelli, la sua famiglia, lo circondarono sempre di cure affettuose soffrendo insieme dei dolori del martire. Ieri si resero all'estinto per cura della famiglia, solenni esequie alle quali la cittadinanza intera, ed il Clero presero parte vivissima. (Bigi) [appr.]
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