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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
cassiere della banca d'Italia, Teramo (20-9-1899). Lunedì sera si sparse nei pubblici ritrovi la triste notizia che Luigi Nurzia si era improvvisamente aggravato; poco dopo si udì che era stato chiamato il prete ad assisterlo; e nessuno vi prestava fede, perché nessuno sapeva che il buon Nurzia, l'amico buono ed affezionato, era infermo. Difatti il Nurzia ieri l'altro non era andato alla Banda d'Italia perché si sentiva indisposto, ed alla sera di lunedì la famiglia, gli amici avvertirono che il povero Nurzia si aggravava. Corsero i medici, ma tutte le cure furono apprestate indarno. Egli moriva di angina pectoris, tra le braccia della povera signora, da lui affettuosamente assistita nella lunga malattia da cui non è ancora guarita, nel bacio disperato dei figli che mai avrebbero creduto che dovessero perdere sì presto il padre. Luigi Nurzia era nativo di Aquila, e proveniva da buona famiglia abruzzese. Entrò da giovinetto nella Banda d'Italia, e, dopo d'essere stato in varie residenze, era venuto a Teramo circa 15 anni fa, nella qualità di cassiere. Godeva la stima e l'affetto di tutti, era l'amico degli amici, il funzionario sempre giusto ed equanime. Amava Teramo come sua patria adottiva, e ne era riamato tanto, dappoiché la nuova della sua morte repentina è entrata ieri mattina rattristante in tutte le case di Teramo, ed il nome di Luigi Nurzia è stato ripetuto da tutti con accenti di dolore e di rimpianto senza fine. Era nato nel 1847, ed aveva 31 anni di servizio. Le esequie avranno luogo oggi alle 4 nel Carmine. Valga questo avviso anche per quelli che per dimenticanza non fossero stati invitati.
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