[Elenco dei Nomi]

(...segue) Urbani Elisa
Isola del G. Sasso (10-3-1900)

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una sola famiglia, aveva per te il culto dell'affetto, perchè i tuoi pregi, la generosità del tuo animo, il sorriso abituale, che sfiorava le tue labbra, il sentimento religioso succhiato col latte materno, la paiola calda e graziosa, che avevi per tutti, ti faceva amabile e cara e al paese natale e alla terra da te scelta per futura dimora. Affidata per tempo nel Monastero di S. Elpidio a mare alle cure di quelle solerti educatrici, tu, o gentile, amasti la scuola come la bontà, ed avesti l'animo sempre aperto al bello, al vero, al buono: e così a poco a poco sbocciarono e fiorirono i germi di ogni virtù, che col sangue ereditasti dai tuoi parenti. Ma ahi! come furono brevi le gioie dell'amore. Quando tutto faceva sperare che gli auguri si sarebbero avverati, quando alla castità della sposa succedeva la solerzia e la gravità della madre, un male ribelle alle cure quasi invidioso di tanta felicità, c'involava, o Elisa, le tue fattezze leggiadre, e ti strappava all'affetto del tuo Peppino, a quello de' tuoi genitori e de' tuoi parenti, ai baci di un orfanello innocente. — O triste plane acerbumque funus! O morte ipsa mortis tempus indignius. — Ed ora dov'è andato, o buona amica, il tuo spirito bello? Che cosa rimane di te sulla terra? Il tuo spirito è volato su nella sede degli eletti, dove la virtù ha i suoi fiori, che non appassiscono, e di te rimane sulla terra la parte più cara in un angiolo di fanciullo, che si educherà forte nella scuola del dolore, e domani saprà ch'ebbe in sorte una madre virtuosa e pia, ma infelice! Spargete, o amiche dell'estinta, lagrime e fiori su la tomba di Elisa. L'upupa non ripeterà i luttuosi singulti su la funerea campagna dove Elisa è sepolta in pace; il pensiero de' superstiti, che l'amavano, verrà a inchinarsi riverente nel dolore e cresceranno su la terra, che covre il suo frale, le viole educate dalle lagrime di Peppino Tattoni. (Oreste De Laurentiis)