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Stuart Maria Cupramarittima (5-9-1900) Il procuratore generale cav. Stuart e la sua signora Giannina, essendo ai bagni in Cupramarittima, hanno perduto l'unica e diletta figlia dodicenne Maria, rapita al loro immenso affetto da crudele morbo che in pochi giorni la spense. Poveri genitori! Chi oserà di confortarli? Esprimiamo le nostre più vive condoglianze a quei nostri concittadini infelici! Sul mesto argomento riceviamo: Era un amore: ad 11 anni, bella, vispa, intelligentissima, dagli occhioni riluceva la sua anima angelica; la sua vocina squillante era la nota allegra della casa; tutte le cure, tutti i palpiti eran per lei, poiché essa, unica e sola, rappresentava la felice unione di due cuori amanti; ed ora.... qual piccola meteora luminosa, essa è scomparsa; e i buoni genitori, quasi inconsci ancora di tanta perversità di destino, smarriti, la chiamano ancora: Maria... Maria!.,. E chi oserà dire a voi una parola dì conforto, a voi, buoni ed infelici genitori, una volta che con lei è perduta ogni gioia, con lei, tanto bella e cara? Ah! non meritavate davvero di esser messi a prova così dura, e con me diranno così tutti quelli che conoscono il cuore del cavaliere Carlo Stuart e della signora Giovannina. Avevano condotto quel loro angiolo là, sulla spiaggia ridente di Cupramarittima; e si attendevano che alle rigeneratrici aure marine quel loro fiore, unica luce degli occhi loro, venisse su ancor più bello e florido; quando se lo vedono cadere crudelmente reciso! E a nulla valsero le più assidue cure! a nulla valsero le ferventi preghiere, le lagrime ardenti, le deliranti angosce! L'angelo bello è volato lassù!... Per sempre!.. Il vostro dolore è troppo grande; è troppo giusto; ed io, che cogli amici tutti di qui vi ho presa parte sì viva, non posso che attendere, augurarvi (segue...)