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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
patriota, impiegato, Teramo (14-9-1901) Nella mezzanotte dall'11 al 12 corrente si è spento in Teramo dopo lunga malattia, sopportata con eroico coraggio, Celestino Agatone Franciosi a poco più che 65 anni di età. Nel 1867 combatté a Mentana. A Teramo nella famiglia e nella vita privata era adorato; nella vita pubblica fece sempre, modestamente si, ma nobilmente il proprio dovere, senza essersi asservito a nessun prepotente; tenace nelle amicizie ebbe forti costanti amici; operaio, nel vero senso della parola, diede all'operaio bisognoso non quanto a lui avanzava, ma parte di quello che a lui abbisognava; era, in una parola, tipo d'italiano odierno. Pace a te, o povero, o nobile amico! Solo il tuo corpo scende nella tomba, ma l'anima tua è con noi! — Ieri mattina alle 11 ebbero luogo i funerali. Il corteo mosse dalla chiesa del Carmine, ove la salma era stata portata fin dal giorno innanzi per volontà dei parenti. Molte corone, fra cui quella dei Reduci, del Convitto Nazionale, dei colleghi, di Filippo Delfico, degli amici, dei professori. Sul feretro erano deposte quella della famiglia e quella degli amici di fede. Seguivano il feretro una larga rappresentanza della Massoneria, la società dei Reduci con bandiera, il personale del Convitto e numerosi amici dell'estinto. A Porta Madonna parlarono l'avv. Di Girolamo e il Presidente dei Reduci cav. Ambrosi. Dopo i discorsi, che riproduciamo, Filippo Delfico disse: «Io debbo fare una protesta. Ad Agatone hanno fatto funerali religiosi perché questo il desiderio della famiglia, questa l'usanza: ma se egli non avesse negli estremi momenti della malattia perduta la coscienza e avesse potuto manifestare la propria volontà, li avrebbe respinti perché Agatone fu libero pensatore, fu framassone, fratello
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