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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
medico, politico, patriota, Teramo (21-1-1903) [Inizio Voce]cinque o seicento reazionarii e briganti meritando anche lui la medaglia al valore. Nel 1864 fu invitato e nel 1866 nominato Maggiore del 122 battaglione di Guardia Nazionale Mobile. Egli si ebbe attestati di benemerenze particolari e militari e il suo battaglione dal Generale Comandante di Chieti al Colonnello Rebaudenco in Aquila fu dichiarato il «primo battaglione d'Italia». Stabilitasi la Milizia Territoriale, egli ne fu nella Provincia il Tenente Colonnello e prestò il servizio a Napoli. — 3. «Suoi studi». Studiò medicina, prima a Roma, ove conobbe Guido Baccelli, allora 1853 - 54, giovane di belle speranze e gli divenne amico; poi a Napoli ove lo volle il padre carcerato a Procida. Per dare gli esami di Belle Lettere, Filosofia e primo grado in Medicina fu obbligato nel 1858 di recarsi da Napoli in Aquila, dove gli esaminatori rimasero sorpresi dalle risposte di lui ed il vecchio professore Catalano ebbe a dire che in tanti anni d'insegnamento non s'era trovato mai di fronte uno come il Costantini. Finiti gli studi universitarii si ascrisse a diversi concorsi per cattedre di Medicina e Chirurgia, che per non fare affluire molti studenti in Napoli si istituivano nei Licei del Regno, elevati ad una specie di Università secondarie. Ma il governo nel 1859 lo rinchiuse di nuovo nel carcere di Teramo, insieme col fratello Settimio e gli fece intimare nel carcere stesso di presentarsi all'Università di Napoli per prendervi parte ai concorsi. Amara derisione di governo d'ogni negazione: onore di cattedra e pena di carcere e di morte! Tornato in Napoli nel 1864, vi pubblicò le sue memorie originali, «Saggi di Medicina e Chirurgia», di cui il prof. G. Barbarisi scrisse e lesse una notevolissima relazione nell'Accademia Medico - Chirurgica Napolitana. Chiese quindi di dare gli
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