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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
maestra comunale, S. Egidio alla Vibrata (28-1-1903) [Inizio Voce]la vita!... Se non fosse troppo vecchio e troppo noto, io vorrei qui ripeterlo, digrignando i denti, il grido d' imprecazione del Guerrazzi nella «Battaglia di Benevento»! A nulla valsero i pronti soccorsi della scienza, le incessanti, trepide cure dei figli, di quanti l'amavano! Dopo qualche ora di completa insensibilità, senza poter profferire un accento, senza poter consolare almeno d'uno sguardo i miseri suoi figli, l'infelicissima Maestra Amalia De Cesare, esalò l'ultimo respiro! Non vidi mai altrettanta unanimità e sincerità di compianto! — Per molte ore sembrò che un'aria di profonda tristezza incombesse sul cielo di S. Egidio, come una nube sinistra di procella. E le onoranze rese alla sua salma furono veramente notevoli, quali la povera estinta meritava. Aprivano il corteo gli alunni della scuola elementare femminile e maschile, quelli della scuola elementare promiscua di Faraone, nonché quelli della scuola privata Rubini. Seguivano confratelli e consorelle e numeroso stuolo di giovani fanciulle vestite a graniglia; il Sindaco, i Membri della Giunta e del Consiglio, tutti gl'impiegati Comunali, la Società operaia di S. Egidio col gonfalone abbrunato, varie corone, fra le quali una del Coniglio Comunale, ed un lungo seguito di amici e di popolo commosso. Dinanzi alla porta della Chiesa parrocchiale, prima che il feretro muovesse per l'ultima dimora, disse acconcie ed ornate parole la figlia maggiore del Maestro Comunale Sig. Baldassarre. A metà strada parlò con animo commosso, a nome della Rappresentanza Comunale, l'Assessore sig. Marchetti Giustino, facendo dell'estinta il miglior elogio possibile, sia come insegnante, sia come donna e madre. Al cimitero dissero commoventi parole la signorina Eugenia Rubini ed il Maestro Comunale Sig. Baldassarri, anche questo
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