|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
architetto, enologo, Mosciano S. Angelo (28-2-1903) Mosciano S. Angelo 26 settembre — (Astons). Mentre tutto si preparava a festa, mentre per le vie doveva risuonare la nota allegra dell'ultimo giorno di carnevale, e si preparavano veglioni, balli, nella famiglia Sabatini si piangeva amaramente la improvvisa e repentina morte dell'Ingegnere Architetto Giuseppe Sabatini che serenamente, come visse, spirava fra le braccia del cugino Pietro. Giuseppe Sabatini non appartiene solo alla nostra regione, e per quanto modesto il suo nome era noto fuori, ove si apprezzava la sua illuminata coltura, i suoi sensi e serii studii, il suo ingegno. Fu eccellente ed esimio Ingegnere in tutta la vasta branca di questa bella scienza: fu anzitutto valente. I suoi lavori, specie in architettura, rivelano il suo alto, fine sentimento dell'arte vera, tutto ciò che usciva dal suo lapis aveva una qualcosa di non comune, aveva l' impronta propria: mirando un edificio dalla semplicità, correttezza delle linee v'era un tutto armonico, ma insieme che mentre appagava l'occhio dell'osservatore si riconosceva l'uomo. Peccato che questo artista, più che architetto, abbia voluto rimanere sempre modesto, senza slanciarsi sull'agone della lotta. Ora il suo nome lo vedremmo accanto a quello di un Bodio, di un Basile, di un Sacconi lo avremmo veduto sedere in alto, ove pur troppo vi sono uomini senza meriti. Era da tutti amato, stimato ed i suoi colleghi lo tenevano in quella considerazione, che effettivamente meritava. L'arte però non gli faceva obliare le severe discipline matematiche, delle quali era profondo conoscitore, esimio studioso. Per lui tutto era facile risolvere, a niuna quistione rimaneva estraneo, e sebbene occupato nel suo studio da innumerevoli lavori, pure serbava il tempo
|