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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
senatore, Napoli (4-4-1903) [Inizio Voce]libera Inghilterra, egli visse onoratamente acquistando lustro al proprio nome. Ritornò in patria allorquando potè vederla libera ed una come egli l'aveva sognata. Si dedicò quindi interamente alla vita nazionale, e non vi fu avvenimento politico a cui egli non prendesse parte. Appartenne a questa Camera per diverse legislature, tenne il portafoglio dei lavori pubblici, fu iniziatore di importanti disegni di legge; lasciò fama di integro ed esperto magistrato. Né gli anni inoltrati poterono dissuaderlo dal dedicare l'opera sua al pubblico bene ed egli consacrò la sua straordinaria, intelligente attività all'agricoltura del paese, acquistando nuovo titolo alla gratitudine nazionale. La Camera si associa al rammarico del Senato del Regno, ed io — che mi onorai di essere suo collega ed amico — rendo alla sua memoria un tributo di riverenza e di affetto. (Vivissime approvazioni). — Cappelli si associa e manda un saluto riverente alla memoria del compianto senatore De Vincenzi, del quale ricorda le benemerenze e specialmente l'attività per la rigenerazione e la prosperità agricola ed economica del paese. Propone che la Camera invii una parola di rimpianto alla famiglia del l'illustre estinto. (Approvazioni). De Cesare si associa e propone che estendano le condoglianze anche alla città di Notaresco, luogo nativo dell'illustre estinto. (Approvazioni). De Riseis Giuseppe, Maury, Bernabei e Ciccotti si associano ai precedenti oratori. (Approvazioni). Ronchetti (Interno), a nome del Governo manda un reverente saluto al cittadino che pose fede illimitata nei destini del Paese. (Approvazioni). E' approvato ad unanimità l'invio delle condoglianze alla famiglia ed alla città nativa. — All'Associazione degli Agricoltori — Il Consiglio dell'Associazione degli Agricoltori italiani, riunitosi
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