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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
letterato, patriota, Roma (9-1-1904) A Roma, ieri è morto improvvisamente il distinto letterato e patriota Aurelio Gotti, fratello dell'ex Prefetto e quindi zio della distinta D. Emma Ciafardoni, moglie del comm. Francesco sindaco di Giulia, ai quali mandiamo le nostre vive condoglianze. «Aurelio Gotti — scrive il «Giornale d'Italia» — duramente provato nei decorsi giorni con la morte della moglie dilettissima, nuovo lutto venuto ad aggiungersi ad altri lutti recenti, ha piegato lo stanco capo sotto i colpi reiterati della sventura. Indole mite, mente coltissima, semplice di costumi, modesto quanto valente, Aurelio Gotti fu di quella generazione di studiosi che tennero viva in Firenze con le opere dell'ingegno, la fiaccola del patriottismo intellettuale, negli ultimi anni della dominazione lorenese. Amico prediletto del marchese Gino Capponi, del barone Bettino Ricasoli, di Vincenzo Salvagnoli, di Ubaldino Peruzzi, egli avrebbe potuto, quando taluni di questi uomini illustri ebbero il governo della Toscane, ottenere lauti impieghi. Aurelio Gotti fu invece contento del suo posto modestissimo di Accademico della Crusca; poi resse, ma per pochi anni, la direzione delle Gallerie fiorentine: finché trasportatosi con la capitale a Roma, non visse che per i suoi cari studii. L'importante epistolario di Bettino Ricasoli, vero documento prezioso per la storia del risorgimento italiano, fu pubblicato per le cure diligentissime di Aurelio Gotti, al quale il marchese Gino Capponi volle anche affidata la stampa delle poesie inedite di Giuseppe Giusti. Aurelio Gotti, educato alla scuola dei classici toscani, fu un grande odiatore della rettorica in arte: e profondo conoscitore dei segreti del puro e vivo idioma, seppe acconciamente cooperare alla fusione delle due lingue,
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