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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
Sulmona (19-3-1904) Lunedì scorso, dopo breve malattia, cessava di vivere in Sulmona il Barone Gentile Mazara, primogenito dell'on. Senatore Marchese Cristoforo. Egli è morto nel vigore degli anni, poiché da poco aveva compiuto il sessantesimo anno di età mantenendo un fisico sano e fortissimo. Di nobile e cospicua famiglia, tenne sempre alto il nome di essa ispirando i suoi atti alle migliori virtù come uomo privato; poiché mai volle occupare pubblici ufficii. Ma non per questo si astenne dal cooperare con i migliori suoi concittadini insieme al compianto fratello Marchese Panfilo al progresso civile ed economico della sua diletta città natale. E quindi allorché si trattò di difendere gl'interessi di Sulmona in ordine alla importante questione ferroviaria che, risoluta, doveva farne il punto di comunicazione più importante dell'Italia centrale e del Mezzogiorno, egli contribuì con mezzi pecuniarii rilevanti a sostenere l'agitazione sorta in quel circondario, agitazione della quale fu organo validissimo il giornale «Montecorno» appositamente fondato e che ebbe a direttore chi oggi su queste colonne ricorda con animo addolorato il defunto amico. Il Barone Mazara fu uomo di gran cuore e perciò proclive ad aiutare il prossimo colpito da incolpevole miseria: ma la sua beneficenza era intesa in un senso alto e tutto moderno; egli quindi donava il suo o per accrescere il patrimonio dei pubblici stabilimenti caritativi o per creare istituti che rispondessero alle necessità sociali presenti. Seguendo questo lodevole principio nell'occasione della nascita della principessa Iolanda ei destinava un fondo di 10 mila lire per l'istituzione di una Scuola d'arti e mestieri, la quale è già sorta e s'intitola dal nome di lui. — Quale più degno monumento per il benemerito
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